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Chi siamo > Le nostre radici
Le nostre origini le troviamo nel lontano 1650. Il movimento francescano del Terzo Ordine, fondato da san Francesco e conosciuto come “Ordine dei Penitenti”, era già molto diffuso.
Le tre sorelle Giovanna, Barbara e Cecilia Della Chiesa native di Endenna (frazione di Zogno, paese in provincia di Bergamo), forse influenzate dalla vicinanza e dalla vita dei Padri Francescani Riformati di Romacolo (fraz. di Zogno), si iscrissero al Terzo Ordine ed abbracciarono con esso la vita religiosa. Per servire Dio con maggiore libertà di spirito, di comune accordo e sempre sotto la giuda dei Padri Francescani Riformati, misero a disposizione la loro casetta di Romacolo per dar modo ad altre giovani che ne avessero avuto desiderio, di unirsi a loro per fare vita comunitaria. Ben presto altre le seguirono e, sebbene Terziarie secolari, vestirono l’abito religioso caratteristico dei penitenti per un maggior impegno di vita.
Il modo di vivere di queste francescane era molto apprezzato, difatti venivano loro affidate, come in un Collegio, delle ragazze da educare e preparare alla vita. Anche per questo fu necessario trasferirsi in uno stabile più ampio sito nel territorio di Grumello de’ Zanchi (fraz. di Zogno), tuttora designato come luogo appartenuto alla giovane Congregazione sotto il titolo di S. Maria Immacolata.
Il 27 maggio 1662 muore Giovanna Della Chiesa, seguita dalle sorelle Barbara, scomparsa il 27 gennaio 1667 e Cecilia il 15 giugno dello stesso anno. Ma il seme gettato da loro già si vedeva spuntare.
La divina Provvidenza, a tempo opportuno, invia a questo piccolo gruppo di consorelle la persona capace di dare un volto e una nuova forma di vita: suor Veridiana dei nobili Mozzi-Amorlotti di Bergamo. Eletta Superiora nel 1717, con gesto deciso e coraggioso, il 2 febbraio 1731 trasferisce la comunità nel nuovo monastero di S. Maria in Zogno (ex Convento dei Serviti).
Mentre nel monastero continua l’educazione e la formazione delle giovani (nel 1732 troviamo assegnata la carica di “Maestra dell’Accademia e della Scuola” a una consorella), la vita religiosa si consolida sempre più e il 15 agosto 1734 le sorelle chiedono ed ottengono da mons. Antonio Redetti, vescovo di Bergamo, di osservare la clausura.
La vita delle terziarie francescane si spinge verso la ricerca di una maggiore spiritualità per cui, all’unanimità, viene decisa la “stretta clausura di diritto vescovile”, concessa dallo stesso mons. Redetti nel 1740.
Dopo le prime avvisaglie, l’era napoleonica si abbatte sul monastero, e il 15 giugno 1810 viene soppresso. In quel periodo era superiora suor Chiara Salvioni di Zogno. Con una forte carica di fede e di abbandono nel Signore, sebbene secolarizzate, non si disperdono: insieme si riuniscono a Romacolo, nella speranza di poter ritornare nel loro monastero.
Cessata l’occupazione napoleonica, dopo gioiosi preparativi, finalmente il 13 settembre 1819, sotto la guida di suor Chiara Salvioni, fanno ritorno a Zogno e vi riconducono anche le educande.
Nel 1897 mons. Camillo Guindani, vescovo di Bergamo, esprime alla comunità il desiderio che si istituiscano gli esercizi spirituali, da tenersi due o tre volte l’anno, per le ragazze esterne. Il 31 agosto 1898 si inizia questa opera: sempre molto frequentata, è servita anche a far conoscere la vita religiosa e ad aiutarle a realizzare questa scelta.
Nel 1915, anche a causa della guerra, si deve procedere alla chiusura del Collegio e dell’Accademia, chiusura che diviene definitiva nel 1919.
L’evolversi dei tempi e il Concilio Vaticano II porteranno nel mondo e nella Chiesa cambiamenti radicali e precipitosi. A seguito del rinnovamento introdotto dal Concilio la comunità emette i voti solenni, chiede e ottiene la clausura papale e procede alla revisione delle Costituzioni, che saranno approvate dalla Sacra Congregazione dei Religiosi il 5 novembre 1973.
Con l’aumentare delle vocazioni e su suggerimento di mons. Clemente Gaddi, vescovo di Bergamo, si pensa all’apertura di un nuovo monastero. Nella primavera del 1969 don Mario Frosio, parroco della parrocchia S. Paolo in Bergamo e che da tempo ci segue con amoroso interesse, ci segnala che a Montello c’è una costruzione adatta alle nostre necessità. Verificata l’idoneità dell’ambiente, vengono contattati i proprietari e, anche con l’ausilio del Parroco del luogo, si propende per l’acquisizione.
Ottenuto il benestare dalla Santa Sede si procede all’acquisto e all’adattamento dello stabile, e il 1° novembre dello stesso anno mons. Clemente Gaddi lo inaugura ufficialmente. La comunità è composta da 22 monache provenienti da Zogno che, con libera decisione, hanno scelto la nuova destinazione.
A Zogno rimangono 46 religiose.