MONACHE FRANCESCANE TOR MONTELLO (Bg)

Il nostro serafico padre Francesco,
“tutto assetato del suo Cristo”,
trascorreva molto tempo in santo raccoglimento
e cercava sempre qualche luogo appartato
per potersi unire più profondamente al Signore.
Tutto inebriato di amore,
“supplicava il Padre,
parlava all’Amico,
scherzava amabilmente con lo Sposo”.
Era una preghiera vivente!
(Costituzioni 78)

Come il Poverello d’Assisi
e i suoi seguaci
nel movimento della penitenza,
anche noi concentriamo le nostre migliori energie
della mente e del cuore
nel contemplare il volto di Dio,
in amorosa impazienza che egli si sveli “così com’è”,
perché la nostra gioia sia perfetta
(Costituzioni 28).

Partecipiamo ogni giorno al sacrificio eucaristico
e celebriamo la liturgia delle ore,
voce della Chiesa che loda pubblicamente Dio
e santifica continuamente il dono del tempo,
voce della sposa che parla allo sposo
e preghiera che Cristo eleva al Padre.
Sull’esempio di san Francesco
viviamo quotidianamente
momenti di ascolto della parola divina,
custodendola nel cuore
e meditandola come la Vergine Maria
(Costituzioni 83-84, 87).